La grande frana di Corniglio (PR) al centro di due giorni di studio e visita sul campo

Giovedì 23 e venerdì 24 giugno nella cittadina parmense nell'ambito del convegno su "Le grando frane: gestione, analisi e superamento"

Due giornate di studio e di visita sul campo dedicate alla grande frana di Corniglio del 1994 sono in programma giovedì 23 e venerdì 24 giugno nella cittadina del parmense, con i contributi di autorità, esperti del mondo scientifico e docenti universitari.

L’evento - in ricordo del professor Maurizio Pellegrini storico docente di geologia applicata dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - è organizzato dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, dall’associazione italiana di Geologia applicata e ambientale e dall’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, col patrocinio dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, del Comune di Corniglio e del Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano e Parco dei Cento Laghi.

Come promotori figurano l’Associazione Italiana di Geografia fisica e Geomorfologia (AIGeo), il gruppo nazionale dell’International Association for Engineering Geology and Environment (IAEG), la sezione italiana dell’International Association of Hydrogeologists (IAH).

La partecipazione alle giornate è valida ai fini dell'ottenimento di crediti professionali formativi riconosciuti dall'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna.

 

Il programma

La prima giornata “teorica” di giovedì 23 giugno si tiene presso l’ex “Colonia Montana” di Corniglio dal pomeriggio e vede in apertura i saluti, tra gli altri, della direttrice dell’Agenzia regionale Rita Nicolini.
Tra gli interventi anche quelli di Giovanni Truffelli (Ufficio territoriale di Piacenza) e Michele Diena (Ufficio territoriale di Parma) che illustreranno le opere di mitigazione delle grandi frane e i recenti interventi alla frana di Corniglio.

Venerdì 24 giugno gli iscritti potranno partecipare ad una escursione sulla storica frana di Corniglio, raggiungibile nella parte alta con mezzi fuoristrada per poi proseguire a piedi per circa 3 chilometri ad osservare sul posto gli interventi di sistemazione e la rete di monitoraggio del dissesto.

 

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ultima modifica 2022-06-23T11:38:08+02:00
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