Emilia-Romagna, una terra da raccontare. È dedicato ai rocciatori esperti lo speciale sulla difesa del suolo

Per contrastare il rischio idrogeologico e mettere in sicurezza una parete a strapiombo sottostante un antico borgo non si possono utilizzare macchine ma persone, capaci di muoversi in verticale e lavorare da altezze vertiginose

Sospesi nel vuoto, a difesa della rupe. La sicurezza di un territorio passa anche attraverso questa modalità, con rocciatori appesi a una fune e imbracati, in totale sicurezza, in modo da poter controllare lo stato della parete della scarpata sottostante un borgo medioevale, e intervenire: prima estirpando arbusti ed erbe infestanti, poi sigillando crepe e fessure.

È un lavoro per veri esperti, che richiede formazione, pratica, abilità. Quello sulla rupe di Linaro (comune di Mercato Saraceno, provincia di Forlì-Cesena) è uno tra i tantissimi interventi che la Regione Emilia-Romagna finanzia ogni anno, per mettere in sicurezza il proprio territorio e chi lo vive. Un territorio vario, per conformazione e caratteristiche, sempre più esposto anche agli effetti dei cambiamenti climatici.

A quest’esperienza è dedicato un approfondimento, curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale, che è online al seguente link.  

Sul portale della Regione il video dell’intervento dei rocciatori sulla rupe di Linaro, esempi di opere in altre realtà “fragili” della Romagna e cosa significhi “proteggere il suolo”: una risorsa limitata, che si forma molto lentamente ma può rapidamente degradarsi.

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