Il ruolo dell’agricoltura per uno sviluppo di qualità dei territori appenninici
La Regione ha tra i suoi principali obiettivi il presidio del territorio montano da parte delle aziende agricole e zootecniche, così da contrastarne l’abbondono e ridurre il rischio idrogeologico che caratterizza la quasi totalità di queste aree. Sui territori montani opera il 12% delle imprese agricole della regione, che gestiscono il 10% della SAU (superficie agricola utilizzata) regionale.
L’agricoltura può quindi giocare un ruolo fondamentale nel promuovere uno sviluppo di qualità dei territori appenninici e nel contrastarne l’abbandono e lo spopolamento, potenziando i servizi alla popolazione e stimolando le opportunità occupazionali.
Ne deriva che la montagna rappresenta una delle priorità del Programma di sviluppo rurale, che sostiene la salvaguardia delle attività agricole e zootecniche rafforzandone la competitività e la produttività e promuovendone la diversificazione, anche per sostenere la qualità della vita delle comunità che vivono in questi territori.
ll PSR classifica i comuni svantaggiati di montagna come aree rurali con problemi di sviluppo (zone D) e interviene:
- con azioni puntuali di prevenzione e per il mantenimento dei servizi alla popolazione, la sicurezza del territorio, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, indennità compensative;
- definendo dei criteri prioritari di selezione, che conferiscono un vantaggio in termini di punteggio alle domande di contributo.
Il PSR dell’Emilia-Romagna al 31 ottobre 2021 ha concesso al territorio montano circa 484,4
milioni di euro, il 40% dei contributi totali localizzabili (dato tratto dal report "Una montagna da vivere. Persone, lavoro, territorio - luglio 2022 (3.21 MB)).
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